-Intervista con Maestra Gianna Fratta, direttrice d'orchestra da famma internazionale
-Интервју со Маестрa Џана Фрата, диригентка со светско реноме
(28.05.2016)
"Puccini per me è il più grande operista..."
Interview and Italian translation by: Milan Jankuloski
Интервју и превод од италијански: Милан Јанкулоски
English translation by: Dino Imeri
Превод на англиски: Дино Имери
Интервју и превод од италијански: Милан Јанкулоски
English translation by: Dino Imeri
Превод на англиски: Дино Имери
(Original language of interview)
Nell’ambito della 44° edizione delle Serate Liriche di Maggio, il 26.05.2016 nel Teatro di opera lirica e balletto di Macedonia è stata eseguita la Turandot, diretta dalla rinomata direttrice italiana di fama internazionale, Gianna Fratta.
Gianna Fratta ha completato la formazione superiore accademica in pianoforte e composizione col massimo dei voti, oltreché in direzione d'orchestra con 10 e lode, studiando con i maestri Daniela Caratori, Ottavio De Lillo e Rino Marrone. Si è perfezionata in pianoforte con Franco Scala ad Imola e Sergio Perticaroli a Roma e ha ottenuto il prestigioso diploma di merito e la borsa di studio all'Accademia Chigiana di Siena ha seguito del corso di direzione d'orchestra tenuto dal M° Yuri Ahronovich.
L’opera lirica Turandot viene considerata una delle opere più popolari di questo compositore, ma anche delle opera liriche in generale. È un dramma lirico in tre atti, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, dalla omonima trama teatrale di Carlo Gozzi, adattata da Friedrich Schiller.
Puccini lasciò incompiuta l’opera, per la sua morte, ma è stata completata successivamente da uno dei suoi allievi Franco Alfano.
Di seguito riportiamo l’intervista alla direttrice, realizzata subito dopo lo spettacolo.
Milan Jankuloski: Innanzitutto, La voglio salutare e Le voglio dare il benvenuto a Skopje. Grazie per essere con noi qui al Teatro di Skopje, siamo veramente onorati di collaborare con Lei.
Maestro Fratta, Iniziamo con la Turandot: una storia d'amore, il segreto, la vita, la speranza, il sangue, il nome, nella vecchia Pechino nessuno dorme, due cuori - uno di loro sarebbe morto senza l'amore dell'altro.
Che cosa racconta questa storia con questa straordinaria musica?
Gianna Fratta: Racconta una storia sicuramente d’amore, però l’amore non solo l’amore di Calaf per Turandot, ma il grande amore e la grande speranza anche di Liù che si innamora di Calaf solo per un sorriso, per quel giorno che gli ha sorriso ed ha vissuto in grado di morire anche per lui. Quindi è un amore veramente estremo quello di Liù. Poi c’è anche l’amore tra il padre e il figlio. Un’ altra forma ancora di amore tra Timur felice di vedere suo figlio Calaf. È una storia bella. È ancora una storia di speranza, di voler vincere, di una sfida, di voler sfidare e rischiare la propria vita per un amore. Quindi è un ideale molto romantico, amore e morte che si intrecciano, tanti uomini muiono per Turandot, ma Calaf vince. Quindi è una storia bellisima con una musica straordinaria, forse tra le musiche d’opera più belle che siano state scritte mai nella storia.
Milan Jankuloski: Chi è Puccini per Lei?
Gianna Fratta: Puccini per me è il più grande operista. Io sono italiana e ne abbiamo tanti grandi operisti, c’è Verdi, poi c’è Wagner non italiano, però per me Puccini è il più grande. È un musicista che sento molto vicino. Quindi ho diretto tanta sua musica veramente, il Trittico, La Bohème, Tosca, veramente tanta musica sua. Io lo trovo veramente un genio anche nell’ orchestrazione, sempre stupenda questa capacità di essere elastici dentro al tempo invece Verdi è molto più rigoroso. Personalmente trovo che sia forse più grande opersita che sia mai vissuto.
Milan Jankuloski: Che cos’è per Lei l’opera?
Gianna Fratta: Per me è la mia vita, perché io vivo dirigendo opere. Quindi veramente per me è la mia vita. È la più grande forma di spettacolo. La più completa. Perché c’è il canto, c’è la musica, c’è la recitazione, c’è la regia, c’è la scenografia, c’è il balletto, ci devono essere bravi attori, c’è il testo - il libretto, quindi c’è la letteratura, c’è la poesia, c’è una storia. È la forma più alta, al mio viso, di arte che c’è. Perché ci sono dentro tutte le arti.
Nell’ambito della 44° edizione delle Serate Liriche di Maggio, il 26.05.2016 nel Teatro di opera lirica e balletto di Macedonia è stata eseguita la Turandot, diretta dalla rinomata direttrice italiana di fama internazionale, Gianna Fratta.
Gianna Fratta ha completato la formazione superiore accademica in pianoforte e composizione col massimo dei voti, oltreché in direzione d'orchestra con 10 e lode, studiando con i maestri Daniela Caratori, Ottavio De Lillo e Rino Marrone. Si è perfezionata in pianoforte con Franco Scala ad Imola e Sergio Perticaroli a Roma e ha ottenuto il prestigioso diploma di merito e la borsa di studio all'Accademia Chigiana di Siena ha seguito del corso di direzione d'orchestra tenuto dal M° Yuri Ahronovich.
L’opera lirica Turandot viene considerata una delle opere più popolari di questo compositore, ma anche delle opera liriche in generale. È un dramma lirico in tre atti, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, dalla omonima trama teatrale di Carlo Gozzi, adattata da Friedrich Schiller.
Puccini lasciò incompiuta l’opera, per la sua morte, ma è stata completata successivamente da uno dei suoi allievi Franco Alfano.
Di seguito riportiamo l’intervista alla direttrice, realizzata subito dopo lo spettacolo.
Milan Jankuloski: Innanzitutto, La voglio salutare e Le voglio dare il benvenuto a Skopje. Grazie per essere con noi qui al Teatro di Skopje, siamo veramente onorati di collaborare con Lei.
Maestro Fratta, Iniziamo con la Turandot: una storia d'amore, il segreto, la vita, la speranza, il sangue, il nome, nella vecchia Pechino nessuno dorme, due cuori - uno di loro sarebbe morto senza l'amore dell'altro.
Che cosa racconta questa storia con questa straordinaria musica?
Gianna Fratta: Racconta una storia sicuramente d’amore, però l’amore non solo l’amore di Calaf per Turandot, ma il grande amore e la grande speranza anche di Liù che si innamora di Calaf solo per un sorriso, per quel giorno che gli ha sorriso ed ha vissuto in grado di morire anche per lui. Quindi è un amore veramente estremo quello di Liù. Poi c’è anche l’amore tra il padre e il figlio. Un’ altra forma ancora di amore tra Timur felice di vedere suo figlio Calaf. È una storia bella. È ancora una storia di speranza, di voler vincere, di una sfida, di voler sfidare e rischiare la propria vita per un amore. Quindi è un ideale molto romantico, amore e morte che si intrecciano, tanti uomini muiono per Turandot, ma Calaf vince. Quindi è una storia bellisima con una musica straordinaria, forse tra le musiche d’opera più belle che siano state scritte mai nella storia.
Milan Jankuloski: Chi è Puccini per Lei?
Gianna Fratta: Puccini per me è il più grande operista. Io sono italiana e ne abbiamo tanti grandi operisti, c’è Verdi, poi c’è Wagner non italiano, però per me Puccini è il più grande. È un musicista che sento molto vicino. Quindi ho diretto tanta sua musica veramente, il Trittico, La Bohème, Tosca, veramente tanta musica sua. Io lo trovo veramente un genio anche nell’ orchestrazione, sempre stupenda questa capacità di essere elastici dentro al tempo invece Verdi è molto più rigoroso. Personalmente trovo che sia forse più grande opersita che sia mai vissuto.
Milan Jankuloski: Che cos’è per Lei l’opera?
Gianna Fratta: Per me è la mia vita, perché io vivo dirigendo opere. Quindi veramente per me è la mia vita. È la più grande forma di spettacolo. La più completa. Perché c’è il canto, c’è la musica, c’è la recitazione, c’è la regia, c’è la scenografia, c’è il balletto, ci devono essere bravi attori, c’è il testo - il libretto, quindi c’è la letteratura, c’è la poesia, c’è una storia. È la forma più alta, al mio viso, di arte che c’è. Perché ci sono dentro tutte le arti.
Milan Jankuloski: Ci racconta com’è stato il Suo percorso di studi e l’inizio della sua carriera?
Gianna Fratta: Ma, io ho studiato tanto, veramente tanto. Ho iniziato con il pianoforte, dopo ho fatto composizione, direzione d’orchestra, musica corale, direzione di coro, poi mi sono anche laureata in giurisprudenza, quindi ho fatto veramente tanti studi. Ho iniziato quando ero molto piccola, аvevo cinque anni. Però ho deciso di fare il direttore d’orchestra subito, a nove anni, la prima volta che ho sentito l’orchestra, ho pensato che volevo veramente fare il direttore d’orchestra.
Milan Jankuloski: Cosa significa per Lei, essere una direttrice d’orchestra? … dico direttrice!
Gianna Fratta: Sì, certo. È una grande sfida perché ancora non ce ne sono tante di donne. C’è moltа abitudine a vedere un uomo sul podio, quindi naturalmente quando si vede una donna, sempre c’è un po di stupore, un po di meraviglia. Tante volte sono stata la prima donna in molte orchestre come con il Berliner simfoniker, Sinfonica di Macao, L’opera di Roma. In tanti grandi teatri sono stata la prima donna. Però, questo non va bene, perché vuol dire che poche donne arrivano nei grandi teatri. Allora, spero che nel futuro ci saranno sempre più donne direttrici.
Milan Jankuloski: Ha mai avuto esperienza come insegnante di direzione d’orchestra?
Gianna Fratta: Allora, io insegno da tanti anni al conservatorio in Italia, però non insego direzione d’orchestra, io insegno composizione. Quindi insegno a scrivere la musica, insegno tanto. Poi insegno in Italia, faccio tante masterclass in tante università. Insegno in Korea. Ho fatto masterclass in America. Turchia… tanti posti.
Milan Jankuloski: Quali sono i Suoi prossimi impegni?
Gianna Fratta: Allora, il mese prossimo vado a Seoul a fare La Traviata. Subito dopo, Cavalleria Rusticana in Sicilia, dopo c’è Don Pasquale a Maribor, dopo c’è Rigolletto nel centro d’Italia. Tanti, tanti, dopo c’è La Bohème e a dicembre poi tanti simfonici, ma quindi adesso fino a giugno del 2017 è tutto pieno.
Milan Jankuloski: Maestro Fratta, Lei e ormai conosciuta come un’ artista internazionale, direi mondiale. Cosa consiglia ai giovani artisti che stanno iniziando la carriera?
Gianna Fratta: Consiglio, anzitutto, di studiare tantissimo. Lo studio è la cosa che serve di più. Essere molto preparati è una cosa utile, poi, avere la forza di tentare, di non arrendersi, di continuare a cercare il modo, la strada per riuscire a lavorare. Però consiglio di crederci, impegniarsi prima di tutto con lo studio senza cercare qualche strada un po‘ più corta. Fare una strada lunga e dopo si arriva.
Milan Jankuloski: È sempre un piacere avreLa qui. Buon lavoro nei Suoi prossimi progetti e grazie per essere stata con noi!
Un cordiale saluto da Milan Jankuloski e da Gianna Fratta.
The Musical Journeys team whishes Maestra Fratta many more successes in the future!
Interview and Italian translation: Мilan Jankuloski
English translation: Dino Imeri
Gianna Fratta: Ma, io ho studiato tanto, veramente tanto. Ho iniziato con il pianoforte, dopo ho fatto composizione, direzione d’orchestra, musica corale, direzione di coro, poi mi sono anche laureata in giurisprudenza, quindi ho fatto veramente tanti studi. Ho iniziato quando ero molto piccola, аvevo cinque anni. Però ho deciso di fare il direttore d’orchestra subito, a nove anni, la prima volta che ho sentito l’orchestra, ho pensato che volevo veramente fare il direttore d’orchestra.
Milan Jankuloski: Cosa significa per Lei, essere una direttrice d’orchestra? … dico direttrice!
Gianna Fratta: Sì, certo. È una grande sfida perché ancora non ce ne sono tante di donne. C’è moltа abitudine a vedere un uomo sul podio, quindi naturalmente quando si vede una donna, sempre c’è un po di stupore, un po di meraviglia. Tante volte sono stata la prima donna in molte orchestre come con il Berliner simfoniker, Sinfonica di Macao, L’opera di Roma. In tanti grandi teatri sono stata la prima donna. Però, questo non va bene, perché vuol dire che poche donne arrivano nei grandi teatri. Allora, spero che nel futuro ci saranno sempre più donne direttrici.
Milan Jankuloski: Ha mai avuto esperienza come insegnante di direzione d’orchestra?
Gianna Fratta: Allora, io insegno da tanti anni al conservatorio in Italia, però non insego direzione d’orchestra, io insegno composizione. Quindi insegno a scrivere la musica, insegno tanto. Poi insegno in Italia, faccio tante masterclass in tante università. Insegno in Korea. Ho fatto masterclass in America. Turchia… tanti posti.
Milan Jankuloski: Quali sono i Suoi prossimi impegni?
Gianna Fratta: Allora, il mese prossimo vado a Seoul a fare La Traviata. Subito dopo, Cavalleria Rusticana in Sicilia, dopo c’è Don Pasquale a Maribor, dopo c’è Rigolletto nel centro d’Italia. Tanti, tanti, dopo c’è La Bohème e a dicembre poi tanti simfonici, ma quindi adesso fino a giugno del 2017 è tutto pieno.
Milan Jankuloski: Maestro Fratta, Lei e ormai conosciuta come un’ artista internazionale, direi mondiale. Cosa consiglia ai giovani artisti che stanno iniziando la carriera?
Gianna Fratta: Consiglio, anzitutto, di studiare tantissimo. Lo studio è la cosa che serve di più. Essere molto preparati è una cosa utile, poi, avere la forza di tentare, di non arrendersi, di continuare a cercare il modo, la strada per riuscire a lavorare. Però consiglio di crederci, impegniarsi prima di tutto con lo studio senza cercare qualche strada un po‘ più corta. Fare una strada lunga e dopo si arriva.
Milan Jankuloski: È sempre un piacere avreLa qui. Buon lavoro nei Suoi prossimi progetti e grazie per essere stata con noi!
Un cordiale saluto da Milan Jankuloski e da Gianna Fratta.
The Musical Journeys team whishes Maestra Fratta many more successes in the future!
Interview and Italian translation: Мilan Jankuloski
English translation: Dino Imeri